CLICCATE QUI: Recensione del film Sleuth Gli Insospettabili di Kenneth Branagh con Michael Caine, Jude Law e Harold Pinter
(...) Michael Caine ritorna in Sleuth nei panni di Andrew Wyke, dopo aver indossato quelli di Milo Tindle nel 1972, al suo fianco Jude Law nei panni del "nuovo" Milo Tindle, adesso attore e non più parrucchiere come nel '72 anche se il remake equivoca volutamente molto sul rimando al film originale.
Sleuth è un thriller psicologico diviso in tre atti, tre set di una drammatica partita tra due uomini acuti, perversi e pronti a tutto pur di prevalere l'uno sull'altro.
Il primo atto è davvero molto efficace, ambiguo e torbido, Michael Caine e Jude Law si impossessano della scena ed il film mantiene un ritmo serratissimo sullo sfondo di una scenografia spiazzante ed ultra tecnologica a tratti cybernetica, a tratti fredda e allucinata dove spazi, luci e silenzi assumono un ruolo predominante conquistando lo spettatore che, complice un grandissimo Michael Caine, trattiene il respiro fino alla svolta conclusiva del primo set.
Il secondo atto cala di ritmo e pone ad un livello superiore la performance di Jude Law che si scambia di ruolo con Michael Caine, quasi si trattasse di un cinico e sprezzante gioco ad incastri (...)
(...) I primi due set finiscono in pareggio tra Wyke e Tindle, il terzo atto risulta deludente perdendo il ritmo che ha caratterizzato quasi tutto il film, i due protagonisti si fronteggiano stancamente avvicinandosi emotivamente e fisicamente (...) CONTINUA
(...) Michael Caine ritorna in Sleuth nei panni di Andrew Wyke, dopo aver indossato quelli di Milo Tindle nel 1972, al suo fianco Jude Law nei panni del "nuovo" Milo Tindle, adesso attore e non più parrucchiere come nel '72 anche se il remake equivoca volutamente molto sul rimando al film originale.
Sleuth è un thriller psicologico diviso in tre atti, tre set di una drammatica partita tra due uomini acuti, perversi e pronti a tutto pur di prevalere l'uno sull'altro.
Il primo atto è davvero molto efficace, ambiguo e torbido, Michael Caine e Jude Law si impossessano della scena ed il film mantiene un ritmo serratissimo sullo sfondo di una scenografia spiazzante ed ultra tecnologica a tratti cybernetica, a tratti fredda e allucinata dove spazi, luci e silenzi assumono un ruolo predominante conquistando lo spettatore che, complice un grandissimo Michael Caine, trattiene il respiro fino alla svolta conclusiva del primo set.
Il secondo atto cala di ritmo e pone ad un livello superiore la performance di Jude Law che si scambia di ruolo con Michael Caine, quasi si trattasse di un cinico e sprezzante gioco ad incastri (...)
(...) I primi due set finiscono in pareggio tra Wyke e Tindle, il terzo atto risulta deludente perdendo il ritmo che ha caratterizzato quasi tutto il film, i due protagonisti si fronteggiano stancamente avvicinandosi emotivamente e fisicamente (...) CONTINUA
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