lunedì, novembre 27

Videopolis Nuovi Paesaggi Metropolitani a Padova dal 27 al 30 novembre

VIDEOPOLIS NUOVI PAESAGGI METROPOLITANI
Festival Nazionale video cinematografico sulla rappresentazione dello spazio urbano, concorso per opere dedicate alla lettura del paesaggio urbano
A Padova dal 27 al 30 novembre 2006
presso il Cinema Torresino

Cos’è il paesaggio secondo l’accezione videocinematografica e com’è possibile restituire il senso e il gusto della città, nell’epoca in cui il concetto stesso di metropoli si sta trasformando? Cos’è diventata, oggi, quella flânerie urbana che, come nomade esperienza dello sguardo e del movimento, fin dai tempi dei Lumière sta alla radice dello specifico linguaggio del cinema e del documentario?

Le quattordici opere in concorso a Videopolis 2006, in cui prevalgono le produzioni indipendenti e l’autorialità giovanile, costituiscono una sorta di viaggio attraverso le molteplici realtà urbane di un’Italia nascosta, osservata non tramite i simboli celebrati del suo illustre passato, ma attraverso i fermenti e le pulsioni che trovano espressione nelle aree dismesse, nelle strade, negli svincoli urbani, lungo gli argini dei fiumi: in tutti quei luoghi, cioè - forse marginali ma sicuramente non comuni - più disponibili a una concreta interazione artistica e creativa, e perciò sempre più frequentemente oggetto degli interventi progettuali di artisti ed architetti.
Napoli, Firenze, Milano, Roma, ma anche città meno percorse dall’occhio cinematografico come Pisa, Bolzano, Gibellina o la stessa Padova diventano, così, testimonianza di un nuovo approccio e di una nuova attenzione, che non si limitano più a registrare in modo critico ma talvolta passivo temi come il disagio, il degrado e l’abbandono, ma preferiscono superarli in nome della rilettura e della reinterpretazione attiva, a cui non sono sconosciute aperture liriche ed intimiste.
È singolare, ad esempio, che tra i “protagonisti” di Videopolis 2006 vi sia l’asfalto, a cui nel 2003 la Triennale di Milano dedicò una fortunata mostra emblematicamente sottotitolata Il carattere della città: a ulteriore conferma della volontà di decriptare gli innumerevoli linguaggi che, come layers, s’intersecano nel plurisemico testo metropolitano.

Le due sezioni presenti quest’anno al concorso – Corti e Documentari, laddove i Corti vanno ad inglobare anche le opere di fiction – consentono, inoltre, un interessante approfondimento su quella differenza tra paesaggio narrativo e pittorico, e di conseguenza tra luoghi e spazi, esemplarmente definita da Sandro Bernardi nel suo volume Il paesaggio nel cinema italiano (Marsilio, Venezia 2002).

Spazio Cinema s’incarica di completare e confrontare lo sguardo “italiano” del festival con la realtà metropolitana suggerita dal cinema internazionale.
Capostipite di una lettura in cui la città assurge, da semplice sfondo, a vera protagonista della narrazione, il poliziesco La città nuda di Jules Dassin osserva contraddizioni e grandezze della New York del dopoguerra conducendo la macchina da presa nelle strade, secondo un taglio anti-hollywoodiano che manifesta un debito aperto sia con il cinema italiano del Neorealismo che con la coeva lezione di grandi maestri della fotografia di documentazione sociale come Weegee e Walker Evans.
Breaking news di Johnnie To, Crossing the bridge di Fatih Akin e Babel di Alejandro González Iñárritu s’incaricano di radicarne nel presente le tematiche, suggerendo uno sguardo - ancora una volta in singolare sintonia con quello conferito da Richard Burdett alla Biennale 2006 - sulla realtà in fieri di metropoli come Istanbul, Tokyo e Hong Kong.

Alla sezione Mixed Media spetterà, come sempre, il compito di punteggiare Videopolis con opportune aperture sul mondo dei new medias. Tra le opere presentate quest’anno si segnalano Daybreak del videoartista inglese Francis Gomila e Circus del giovane gruppo svizzero Collectif-fact: due sguardi profondamente differenti, che nel primo caso instillano il dubbio sull’oggettività della rappresentazione, all’apparenza assolutamente realistica, di un caso di violenza urbana, nel secondo assecondano il gusto per il frammento tipico della percezione urbana contemporanea. Valentina Tanni, massima specialista italiana di arte digitale, offrirà il suo particolare punto di vista sulla relazione che lega arte contemporanea e paesaggio urbano.

Videopolis Eventi, infine, proporrà al pubblico veneto due documentari – L’Apollo di Veio di Folco Quilici e Venezia e la galea perduta di Marco Visalberghi – che hanno già riscosso successo e riconoscimenti presso festival e manifestazioni d’importanza internazionale, ponendosi anche come riferimento d’eccezione per quel Premio Veneto Studio System, promosso dalla Regione del Veneto, di cui Videopolis presenterà l’esito realizzato dai vincitori del 2005: Merica! di Federico Ferrone, Michele Manzolini e Francesco Ragazzi, dedicato all’emigrazione veneta in Brasile.

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1 Commenti:

BLOG NEWS ha detto...

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