CLICCATE QUI: Recensione del film Un'impresa Da Dio di Tom Shadyac con Steve Carell, Morgan Freeman, Lauren Graham, John Goodman, John Michael Higgins, Jimmy Bennett, Wanda Sykes e Jonah Hill
(...) Un'Impresa da dio sarà certamente ricordato per l'astronomico budget, circa 180 milioni di dollari non ancora recuperati nemmeno con gli incassi mondiali, budget "miracolosamente" gonfiatosi ma che nella pellicola non si vede affatto.
Daccordo l'incredibile quantità di animali e le spese che essi hanno comportato, ma mancano all'appello almeno e non meno di 100 milioni di dollari che di certo non si vedono ma sono stati spesi e messi a consuntivo.
Probabilmente una piccola parte del budget è stata investita per "stirare" il viso della dolce Lauren Graham, sempre più giovane ad ogni film che le passa in carriera. Ma tutto il restante malloppo? Che abbiano fatto la plastica a tutto l'affollatissimo cast, umano ed animale?
Le maggiori note dolenti di Un'Impresa da dio stanno nella sceneggiatura, totalmente priva dell'originalità e della forza del suo predecessore (...)
(...) Un'Impresa da dio si riduce ad un episodio che dovrebbe trarre spunto da ciò che abbiamo visto nel precedente film, tuttavia il fulcro della storia, ossia la costruzione dell'Arca come simbolo e messaggio d'amore ed esempio educativo per l'uomo, non si regge in piedi specialmente per ciò che riguarda la sorprendente presenza di creature animali, soprattutto le più esotiche ed improbabili: per quale motivo gli animali dovrebbero salire sull'Arca, visto che non sono minacciati da alcun pericolo? Il dio di Un'Impresa da dio ama forse le coreografie sensazionali? (...) CONTINUA
(...) Un'Impresa da dio sarà certamente ricordato per l'astronomico budget, circa 180 milioni di dollari non ancora recuperati nemmeno con gli incassi mondiali, budget "miracolosamente" gonfiatosi ma che nella pellicola non si vede affatto.
Daccordo l'incredibile quantità di animali e le spese che essi hanno comportato, ma mancano all'appello almeno e non meno di 100 milioni di dollari che di certo non si vedono ma sono stati spesi e messi a consuntivo.
Probabilmente una piccola parte del budget è stata investita per "stirare" il viso della dolce Lauren Graham, sempre più giovane ad ogni film che le passa in carriera. Ma tutto il restante malloppo? Che abbiano fatto la plastica a tutto l'affollatissimo cast, umano ed animale?
Le maggiori note dolenti di Un'Impresa da dio stanno nella sceneggiatura, totalmente priva dell'originalità e della forza del suo predecessore (...)
(...) Un'Impresa da dio si riduce ad un episodio che dovrebbe trarre spunto da ciò che abbiamo visto nel precedente film, tuttavia il fulcro della storia, ossia la costruzione dell'Arca come simbolo e messaggio d'amore ed esempio educativo per l'uomo, non si regge in piedi specialmente per ciò che riguarda la sorprendente presenza di creature animali, soprattutto le più esotiche ed improbabili: per quale motivo gli animali dovrebbero salire sull'Arca, visto che non sono minacciati da alcun pericolo? Il dio di Un'Impresa da dio ama forse le coreografie sensazionali? (...) CONTINUA
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