Trailer italiano del film Shrek 3 ed interviste ai doppiatori Antonio Banderas Cameron Diaz e Justin Timberlake
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Antonio Banderas (Gatto con gli Stivali), Cameron Diaz (Fiona) e Justin Timberlake (Arthie, alias Artù) raccontano la loro esperienza di doppiaggio.
Vi piace l’evoluzione che hanno avuto i personaggi negli episodi?
Cameron Diaz: Si. I produttori hanno lavorato affinchè i personaggi diventassero migliori. E’ una grande famiglia e io sono contenta di farne parte.
Antonio Banderas: Il team non si è mai rilassato, anzi è stato sempre più ambizioso, in tutto: dalla creatività alla comunicazione. C’è veramente tanta passione dietro questo questo titolo, ma anche una decisione concettuale molto importante.
I personaggi sono molto strutturati. Il Gatto ad esempio ha una grande personalità in un corpo piccolissimo: è sorprendente, dolce, seducente e a volte manipolativo. Un personaggio dal carattere veramente articolato, che fa riferimento a precedenti e a figure della letteratura. E questa natura “colta” ha probabilmente contribuito al grande successo del Gatto anche a Cannes.
Justin Timberlake: Beh, io sono nuovo, entro nella saga di Shrek in questo episodio. Posso dire di aver trovato una famiglia che ha creato dei personaggi straordinari e io ho cercato semplicemente di tenere il passo con loro. Ho lavorato per crare un adolescente reale, che passa attarevsro una tempesta ormonale ma che sta cominciando ad affrontare la vita.
Parlate della vostra esperienza come doppiatori in Shrek.
Antonio Banderas: La cosa più difficile è che si contribuisce alla creazione del personaggio. Io doppio la versione inglese, quella spagnola e quella italiana. Per me è stato anche impegnativo fronteggiare la diversità delle lingue. Ad esempio lo spagnolo è meno sintetico dell’inglese. Per questo abbiamo introdotto qualche modifica nei dialoghi, ma certo ci siamo attenuti sempre al testo.
Quello che mi è piaciuto, essendo la mia lingua, è stato poter scegliere l’accento: ho preferito quello andaluso, che ha una forte inflessione sulla “z”. Il personaggio è stato proprio creato con un accento. E per questo lo mantengo anche in italiano!
Cameron Diaz: Fiona è il simbolo di come si può essere vincenti senza essere belle e magre. Fiona ha accettato se stessa e ha trovato il vero amore, perchè ha accettato che Shrek è il suo principe azzurro.
Ci sono degli insegamenti molto validi dietro questo. Innanzitutto che bisogna credere nell’amore. E poi che bisogna essere attivi nella vita: bisogna agire.
Fiona rompe lo stereoptipo della principessa che aspetta nella torre, dicendoci che dobbiamo essere fautori della nostra felicità.
Justin Timberlake: Quando ho visto il film mi sono emozionato al pensiero di vedere che anche io erto parte di Shrek! Era una cosa che volevo fare da tempo: dare la voce a un personaggio animato è un passo importante.
Aneddoti divertenti?
Cameron Diaz, ridendo: un giorno Aron e Chris sono entrati in sala di doppiaggio con delle candele e un lenzuolo. Mi hanno avvolto come se fossi in una toga e mi hanno costretto a lavorare tutto il giorno vestita così...
A Cameron Diaz: E’ consapevole che la rivisitazione dei personaggi classici delle favole fatta da Shrek sta sostituendo il vero personaggio nell’immaginario del pubblico? I bambini credono che Biancaneve e gli altri siano veramente caratterizzatio come sono dipinti nella saga...
Cameron Diaz: Si, è vero. Ma questa rivisitazione ha degli aspetti interessanti. Biancaneve e le altre principesse hanno in Shrek la loro rinascita. Non aspettano che arrivi il principe a salvarle, ma si prendono la loro vita.
A Cameron Diaz: Cosa ha pensato Fiona quando ha saputo che Artie sarebbe stato interpretato dal suo ex ragazzo?
Justin Timberlake: Oh no...ti prego! (Finge di essere stato trafitto al cuore, tra le risate generali)
Cameron Diaz (sorridendo): Fiona sa che Artie è un bravo ragazzo e un bel personaggio, quindi non può che essere contenta.
Ad Antonio Banderas:
Gli occhioni profondi e affascinanti del gatto sono stati ispirati dai tuoi?
Antonio Banderas: E’ in corso un’identificazione totale tra me e il personaggio. Sì, diciamo che pian piano mi rendo conto che mi sto trasformando nel Gatto.
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Antonio Banderas (Gatto con gli Stivali), Cameron Diaz (Fiona) e Justin Timberlake (Arthie, alias Artù) raccontano la loro esperienza di doppiaggio.
Vi piace l’evoluzione che hanno avuto i personaggi negli episodi?
Cameron Diaz: Si. I produttori hanno lavorato affinchè i personaggi diventassero migliori. E’ una grande famiglia e io sono contenta di farne parte.
Antonio Banderas: Il team non si è mai rilassato, anzi è stato sempre più ambizioso, in tutto: dalla creatività alla comunicazione. C’è veramente tanta passione dietro questo questo titolo, ma anche una decisione concettuale molto importante.
I personaggi sono molto strutturati. Il Gatto ad esempio ha una grande personalità in un corpo piccolissimo: è sorprendente, dolce, seducente e a volte manipolativo. Un personaggio dal carattere veramente articolato, che fa riferimento a precedenti e a figure della letteratura. E questa natura “colta” ha probabilmente contribuito al grande successo del Gatto anche a Cannes.
Justin Timberlake: Beh, io sono nuovo, entro nella saga di Shrek in questo episodio. Posso dire di aver trovato una famiglia che ha creato dei personaggi straordinari e io ho cercato semplicemente di tenere il passo con loro. Ho lavorato per crare un adolescente reale, che passa attarevsro una tempesta ormonale ma che sta cominciando ad affrontare la vita.
Parlate della vostra esperienza come doppiatori in Shrek.
Antonio Banderas: La cosa più difficile è che si contribuisce alla creazione del personaggio. Io doppio la versione inglese, quella spagnola e quella italiana. Per me è stato anche impegnativo fronteggiare la diversità delle lingue. Ad esempio lo spagnolo è meno sintetico dell’inglese. Per questo abbiamo introdotto qualche modifica nei dialoghi, ma certo ci siamo attenuti sempre al testo.
Quello che mi è piaciuto, essendo la mia lingua, è stato poter scegliere l’accento: ho preferito quello andaluso, che ha una forte inflessione sulla “z”. Il personaggio è stato proprio creato con un accento. E per questo lo mantengo anche in italiano!
Cameron Diaz: Fiona è il simbolo di come si può essere vincenti senza essere belle e magre. Fiona ha accettato se stessa e ha trovato il vero amore, perchè ha accettato che Shrek è il suo principe azzurro.
Ci sono degli insegamenti molto validi dietro questo. Innanzitutto che bisogna credere nell’amore. E poi che bisogna essere attivi nella vita: bisogna agire.
Fiona rompe lo stereoptipo della principessa che aspetta nella torre, dicendoci che dobbiamo essere fautori della nostra felicità.
Justin Timberlake: Quando ho visto il film mi sono emozionato al pensiero di vedere che anche io erto parte di Shrek! Era una cosa che volevo fare da tempo: dare la voce a un personaggio animato è un passo importante.
Aneddoti divertenti?
Cameron Diaz, ridendo: un giorno Aron e Chris sono entrati in sala di doppiaggio con delle candele e un lenzuolo. Mi hanno avvolto come se fossi in una toga e mi hanno costretto a lavorare tutto il giorno vestita così...
A Cameron Diaz: E’ consapevole che la rivisitazione dei personaggi classici delle favole fatta da Shrek sta sostituendo il vero personaggio nell’immaginario del pubblico? I bambini credono che Biancaneve e gli altri siano veramente caratterizzatio come sono dipinti nella saga...
Cameron Diaz: Si, è vero. Ma questa rivisitazione ha degli aspetti interessanti. Biancaneve e le altre principesse hanno in Shrek la loro rinascita. Non aspettano che arrivi il principe a salvarle, ma si prendono la loro vita.
A Cameron Diaz: Cosa ha pensato Fiona quando ha saputo che Artie sarebbe stato interpretato dal suo ex ragazzo?
Justin Timberlake: Oh no...ti prego! (Finge di essere stato trafitto al cuore, tra le risate generali)
Cameron Diaz (sorridendo): Fiona sa che Artie è un bravo ragazzo e un bel personaggio, quindi non può che essere contenta.
Ad Antonio Banderas:
Gli occhioni profondi e affascinanti del gatto sono stati ispirati dai tuoi?
Antonio Banderas: E’ in corso un’identificazione totale tra me e il personaggio. Sì, diciamo che pian piano mi rendo conto che mi sto trasformando nel Gatto.
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