In passato internet geeks, bloggers e fanboys erano soltanto una voce stonata fuori dal coro, un gruppo emarginato e sconnesso. Oggi cinesfera e mercato cinematografico sono profondamente cambiati, non tanto in Italia quanto nel Nord America e in alcuni Paesi europei come Inghilterra e Francia: la rete rappresenta il baluardo dell'informazione e, dopo tanta gavetta nei meandri del web, i fanboys oggi influenzano quotidianamente le produzioni ed il mercato cinematografico in Paesi dove efficienza e concorrenza nel mercato vanno di pari passo con l'accresciuta preparazione della cinesfera e con le grandi opportunità che quest'ultima può offrire.
I fanboys vengono ascoltati non soltanto perchè assai preparati ed appassionati e, se bloggers, in alcuni casi seguiti da milioni di lettori, ma perchè essi stessi alimentano il motore del mercato cinematografico primario e collaterale (homevideo, merchandising, videogames) costituendo una macchina inarrestabile che crea informazione, hype, dibattiti, confronti, suggerimenti... e denaro.
Se in Italia per diversi motivi il seme del fanboy cinefilo non può, non si è capaci e non si vuole che attecchisca perchè il commento e l'opinione fanno paura, il confronto va evitato e censurato, il copia incolla domina, preparazione e diplomazia scarseggiano ed il mercato web non segue assolutamente logiche di efficienza a privilegio di pochi, in Nord America come in alcuni Paesi europei l'industria dell'intrattenimento investe e indaga su tendenze e linee guida tracciate dai fanboys, ritenuti modelli vincenti nel campo dell'informazione e campioni ideali in quanto preziose fonti di supporto ed ausilio.
In allegato, Julian Roman di MovieWeb illustra sulla CNBC il fenomeno 'The Fanboy' insieme ad autorevoli interlocutori ed importanti rappresentanti delle Majors.
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