3-4-5-10-11-12 Settembre 2007
Ore 21,15
Teatro Castello della Regina Cornaro
In caso di cattivo tempo Teatro Duse
Introduzione di Guglielmo Monti e Toni Jop
Ingresso: 5 Euro
A un mese dalla scomparsa dei due maestri del cinema, l’Asolo International Art Festival dedica sei serate ad alcuni dei loro film più significativi, premiati nei festival più importanti.
A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, l’Europa si trasformò radicalmente: una nuova era stava nascendo. Questi film, che ne raccontano passioni e contraddizioni, parlano con stupefacente lucidità anche del nostro oggi.
La rassegna si apre lunedì 3 settembre con Blow up (1966), il film di Antonioni che ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1967. Il titolo si riferisce al procedimento fotografico dell’ingrandimento e riassume il senso del film: superare la superficialità dell’immagine e prendere contatto “con la realtà tragica della vita” (Mario Soldati).
Martedì 4 settembre: Il posto delle fragole (1958) di Ingmar Bergman, Orso d’oro al Festival di Berlino. “Il professore di medicina Isak Borg si reca in auto a Lund per ricevervi una onorificenza accademica. Questo viaggio, in cui l’accompagna la nuora, gli offre la possibilità di una introspezione non tanto sulla propria carriera, esemplare, quanto sulla propria esistenza, fallita”.
Mercoledì 5 settembre torna Antonioni con Cronaca di un amore (1950), il suo primo lungometraggio, con Massimo Girotti e Lucia Bosè: “cronaca di un amore, ma cronaca nera”. Di questo film Robert De Niro ha detto: “Mi ha fatto vedere la vita, e ha cambiato la mia percezione del mondo”.
Lunedì 10 settembre un altro film di Bergman: La fontana della vergine (1959), tratto da una leggenda svedese. Nel Medioevo l’adolescente Karin viene stuprata e uccisa nel bosco da tre pastori che poco dopo cercano rifugio nella fattoria di suo padre Töre. Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1960.
Martedì 11 settembre: Il grido (1957) di Antonioni, Gran Premio della critica al Festival di Locarno. Siamo sul Po, in uno di quei paesini affogati di nebbia in inverno e sempre sotto l’incubo delle alluvioni in autunno.
Mercoledì 12 settembre la rassegna termina con Il settimo sigillo (1956), cult movie di Bergman e Gran Premio della critica al Festival di Locarno. Siamo nel XIV secolo, l’Europa è sconvolta dalla peste. “Una folle partita a scacchi ingaggiata dalla vita contro il destino. E sullo sfondo l’avvicinarsi di un’apocalisse annunciata da un inevitabile scacco matto”.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale della manifestazione AsoloFilmFestival.it.
Ore 21,15
Teatro Castello della Regina Cornaro
In caso di cattivo tempo Teatro Duse
Introduzione di Guglielmo Monti e Toni Jop
Ingresso: 5 Euro
A un mese dalla scomparsa dei due maestri del cinema, l’Asolo International Art Festival dedica sei serate ad alcuni dei loro film più significativi, premiati nei festival più importanti.
A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, l’Europa si trasformò radicalmente: una nuova era stava nascendo. Questi film, che ne raccontano passioni e contraddizioni, parlano con stupefacente lucidità anche del nostro oggi.
La rassegna si apre lunedì 3 settembre con Blow up (1966), il film di Antonioni che ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes del 1967. Il titolo si riferisce al procedimento fotografico dell’ingrandimento e riassume il senso del film: superare la superficialità dell’immagine e prendere contatto “con la realtà tragica della vita” (Mario Soldati).
Martedì 4 settembre: Il posto delle fragole (1958) di Ingmar Bergman, Orso d’oro al Festival di Berlino. “Il professore di medicina Isak Borg si reca in auto a Lund per ricevervi una onorificenza accademica. Questo viaggio, in cui l’accompagna la nuora, gli offre la possibilità di una introspezione non tanto sulla propria carriera, esemplare, quanto sulla propria esistenza, fallita”.
Mercoledì 5 settembre torna Antonioni con Cronaca di un amore (1950), il suo primo lungometraggio, con Massimo Girotti e Lucia Bosè: “cronaca di un amore, ma cronaca nera”. Di questo film Robert De Niro ha detto: “Mi ha fatto vedere la vita, e ha cambiato la mia percezione del mondo”.
Lunedì 10 settembre un altro film di Bergman: La fontana della vergine (1959), tratto da una leggenda svedese. Nel Medioevo l’adolescente Karin viene stuprata e uccisa nel bosco da tre pastori che poco dopo cercano rifugio nella fattoria di suo padre Töre. Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1960.
Martedì 11 settembre: Il grido (1957) di Antonioni, Gran Premio della critica al Festival di Locarno. Siamo sul Po, in uno di quei paesini affogati di nebbia in inverno e sempre sotto l’incubo delle alluvioni in autunno.
Mercoledì 12 settembre la rassegna termina con Il settimo sigillo (1956), cult movie di Bergman e Gran Premio della critica al Festival di Locarno. Siamo nel XIV secolo, l’Europa è sconvolta dalla peste. “Una folle partita a scacchi ingaggiata dalla vita contro il destino. E sullo sfondo l’avvicinarsi di un’apocalisse annunciata da un inevitabile scacco matto”.
Per ulteriori informazioni, visitate il sito ufficiale della manifestazione AsoloFilmFestival.it.
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