mercoledì, agosto 29

Isbn Milano Films presenta Bianciardi! di Massimo Coppola Luciano Bianciardi

E' nata Isbn Milano Films, la casa di produzione di Isbn Edizioni.

L'opera prima è Bianciardi!, documentario di Massimo Coppola sulla vita e sull'opera dello scrittore Luciano Bianciardi, prodotto in collaborazione con Indigo Film.
Bianciardi! sarà presentato alla Mostra del Cinema di Venezia - Giornate degli Autori il 31 agosto ore 21 - sala Volpi, proiezione anticipata stampa - 28 agosto ore 19 - sala Pasinetti.

A due anni dalla pubblicazione del primo volume dell'Antimeridiano di Luciano Bianciardi (che raccoglie saggi, romanzi, racconti e diari giovanili), il documentario Bianciardi! completa l'operazione editoriale con cui Isbn Edizioni ha consacrato questo inascoltato precursore.
Il secondo volume dell'Antimeridiano, in uscita il 18 novembre, raccoglierà le lettere, anche inedite, e le collaborazioni giornalistiche di Bianciardi dalla metà degli anni cinquanta al 1970 (ABC, La Gazzetta di Livorno, Il Giorno, L’Avanti, L’Unità di Torino ecc). Una riflessione talvolta amara, più spesso divertente, che racconta con passione e un cinismo mai compiaciuto, personaggi, vizi e virtù dell’italietta degli anni cinquanta e sessanta.

SINOSSI
Bianciardi! è un viaggio tra Grosseto, Roma, Rapallo, Milano, per ascoltare le voci di quelli che vissero vicino allo scrittore la sua «vera» vita agra.
Dalla compagna Maria Jatosti, per cui mollò moglie e figli e scappò a Milano, alla figlia Luciana, con la quale riallacciò un tenero e drammatico rapporto negli ultimi anni di vita.
E poi i suoi editor, i vecchi amici di Grosseto, quelli della bohème milanese e quelli dell’esilio di Rapallo, il luogo che aveva scelto per scappare da quella Milano che «lo aveva accolto a braccia aperte – come ricorda Maria Jatosti – ma che non amava, che anzi disprezzava».
Tra gli altri, Umberto Lenzi, Mario Dondero, Sergio Pautasso, Enrico Vaime, Carlo Ripa di Meana, Carlo Lizzani e Lando Buzzanca.


NOTE DI REGIA
"La Milano di oggi, vista dal finestrino di una vecchia Fiat (la stessa su cui Bianciardi fece e raccontò un viaggio in Marocco), fa da sfondo alle voci degli amici e dei familiari che rievocano Luciano Bianciardi, l’anarchico, l’intellettuale coltissimo ma appassionato di cultura popolare, di calcio, tv, canzonette.
E poi il traduttore, il lavoratore precario antelitteram, addirittura l’opinionista e il personaggio televisivo. Quello della vita agra insomma, che non è solo il titolo di un romanzo ma agra e dolorosa nonostante tutto lo era per davvero.
Non è rimasto niente di allora, di quella stagione della cultura italiana: i libri, la tv, il calcio, le canzoni.
Non è rimasto niente della miniera di Ribolla che saltò in aria e accese la rabbia di Bianciardi fino alla fine della sua vita. O forse, è rimasto tutto.
Tutto quello che Bianciardi aveva già visto quarant’anni fa: la sconfitta, la fine delle speranze, l’impossibile fuga dalla grigia normalità della vita e dall’inesorabilità del potere"
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Massimo Coppola e Alberto Piccinini

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